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Acquisti centralizzati nella Sanità – da “La Gazzetta del Mezzogiorno”

BARI.  «La centrailizzazione degli acquisti con i mezzi della pubblica amministrazione non sembra abbia dato risultati soddisfàcenti. Non è equa, non riesce a rappresentare una sanità moderna e soprattutto appropriata». È quanto sostiene il presidente dell’Associazone Fornitori ospedalieri (Aforp) Giuseppe Marchitelli, secondo il quale «dopo circa sei anni è ancora evidente la carenza di una strategia organizzativa efficiente soprattutto a livello nazionale, che inevitabilmente ricade anche su quella regionale».

«Quali sono i Governi che hanno attuato le direttive europee a sostegno delle microo piccole e medie imprese? Il nucleo resta il Codice Appalti. È sancita una costante impossibilità di partecipazione alle micro e pmi a diversi eventi competitivi. Il requisito minimo indispensabile – spiega – è unicamente finanziario e non certamente riferibile alla certificazione di una offerta qualitativa. Con questo limite, le piccole imprese sono tagliate fuori». In Italia e in Puglia «continuano ad essere ignorate le direttive europee. Lo «SmalBl usiness Act», ad esempio, il cui biettivo primario «rimane quello di stabilire il principio “pensa prima in piccolo” (“think small first”), quando si introducono nuove normative , in modo da semplificare il quadro regolatorio e rimuovere le barriere allo sviluppo delle piccole imprese».

Nelle gare di fornitura andrebbero salvaguardati elementi come «la qualità del prodotto, il tessuto delle imprese coinvolte e l’innovazione tecnologica», in modo da mettere le imprese nelle condizioni «di garantire posti di lavoro e soprattutto investimenti. Noi fornitori ospedalieri sappiamo che le gare al ribasso riducono il livello di qualità dei prodotti e quindi l’efficacia della prestazione sanitaria. Sappiamo anche – conclude Marchitelli – che non è solo una questione di impresa. È salute soprattutto quando si garantisce la qualità delle prestazioni per i pazienti E il cittadino/paziente è il primo che realizza cosa accade in sanità oggi. È arrivato il tempo delle azioni. Basta con le parole».